Fotografia Social

SOCIAL

SOCIAL

UNA FOTOGRAFIA PUO’ CAMBIARE 
CHI LA OSSERVA, E CHI LA SCATTA.


La fotografia come testimonianza di realtà sociali, uno strumento per la creazione 
della nostra coscienza e della nostra memoria visiva.

Storie umane che si srotolano in cerca di una necessità espressiva all'interno di un immagine.


ANATOMIA DI UN DOLORE


Per riconoscere le luci di una salvezza bisogna passare attraverso il dolore, è necessario esplorare ogni angolo ogni anfratto della sofferenza e conoscerne l'anatomia. Dopo il buio c'e' sempre la luce ma per trovare la luce bisogna imparare a camminare e muoversi nel buio. Ringrazio Elisa ,un nome per tutti che con la sua immagine ,il suo corpo e la sua storia ,ha contribuito a dare voce ad un problema, quello dei disturbi alimentari ,diventato piaga imponente e distruttiva di una grande percentuale di famiglie nel mondo. Ringrazio il suo coraggio per aver parlato di lei animando cosi' tutte quelle voci placate dalla paura. Elisa ora sta bene. Io e lei, insieme , abbiamo voluto raccontare una delle tante verità che troppo spesso giacciono nel buio in cerca di una luce. 
                                                                                                                 Vanessa Casaretti 

Vanessa Casaretti, usa la fotografia di ritratto nella sua forma più pura, istintivamente, come metodo di ricerca e di esplorazione dell'animo umano. Bianchi e neri severi ed essenziali interpretano cosi' emozioni profonde e attimi d'intimità estrema con i suoi soggetti, che isola su fondo nero per esaltarne la purezza. L'assenza di elaborazione digitale, come scelta estetica e morale, rappresenta la volontà di mantenere un legame stretto con la persona fotografata dove la luce, anch'essa essenziale come in una città sotterranea, diventa l'unico elemento d'interpretazione della condizione umana. 

Roberto Ricci D’ Andonno 
Fotografo professionista 


LISTEN


ASCOLTA...Nascere o rinascere è la giusta spinta...per ripartire...Ma per cominciare o ricominciare a vivere bisogna prima nascere o rinascere. E nascere procura dolore, quasi sempre... ci si sente schiacciati e solo dopo essersi liberati da ciò che ci dava vita embrionale ma che ora soffoca. Allora si ricomincia...a vivere. ASCOLTA...E’ questo il meraviglioso mistero della vita, che con un grido liberatorio esce dal buio del ventre, verso la luce accecante e apre gli occhi sul mondo. E’ una nuova vita che nasce, che cresce, che gioisce, che soffre, fino alla fine, fino all’ultimo estremo respiro quando un tenero e disperato abbraccio l’accompagna nel più atroce dei segreti... La morte. Fermiamo l’attimo del distacco, del divenire dell’esistenza, la dolcezza di un addio, un abbraccio colmo di tenerezza e d’amore... Un abbraccio, dove traspare la tragedia universale e tutto il sogno dell’essere umano che continua a cercare l’eternità, nel breve respiro della vita. 


INVISIBILE: APPUNTI DI MEMORIA AD OCCHI CHIUSI


Ricordi lontanissimi si fanno spazio, 
raffiorano spesso vecchie ferite. 

Altre volte mi sopraffanno momenti di follia, di passione, di felicità.

Ripercorro il film della mia vita da protagonista-spettatrice. E tu appartieni alle mie cose più belle.


LA DONNA OLTRE CIÓ CHE SI VEDE





LA FINE DEL MONDO


“L’amore ti rende un ribelle, un rivoluzionario. L’amore ti dà ali per volare alto nel cielo.”
Osho 

...Sono semplicemente un occhio che si nasconde dietro ad un obiettivo... 

  • LE STANZE DI CARLA




  • SI VOLA CON UN'ALA SOLTANTO


    A volte capita di essere catapultati in una bolla... e di rimanerci per un po’... Capita che restandoci dentro si cerchi di abituarsi all’idea di vivere e “volare con un ‘ala soltanto”... Si hanno idee offuscate, i rumori e le voci sono ovattate, non ci sono profumi ma un odore umido e acre...l’orologio si ferma... il respiro pure...Ma in questa bolla capitano cose strane... non c’è né spazio né tempo per le corse quotidiane della vita... e si ritorna ad essere veri. Un calcio ben dato e per ora siamo fuori dalla bolla...Di ali ne abbiamo ancora due e finalmente... si ricomincia a volare...


    S-LEGAMI




    PERCORSO EMOTIVO


    Il mio viaggio questa volta inizia qui , in un paesino chiamato “Speranza”... Ci sono arrivata mesi fa, ma come ogni volta se arrivi in un posto e non conosci nessuno...e' difficile orientarsi. Mi sono seduta su una panchina ed ho aspettato...li' vicino c'era un baule chiuso e mi ha incuriosito... In questo paesino si incontrano persone strane,scettiche ma disponibili, solari ma con la paura negli occhi. In questo paesino ti parlano ma ti fanno sentire diversa... Sono tutte donne e forti, eccezionalmente forti... ne incontro una, chiedo informazioni su cosa visitare, su dove andare...non mi ha capita, parlava una lingua diversa... Mi sono guardata attorno, era tutto meravigliosamente incasinato, rigorosamente incasinato.... niente al suo posto ma sistemato con rigore. Mi sono alzata dalla panchina e mi sono diretta in “centro”, volevo fare shopping per portare qualche souvenir a casa...le vetrine vuote,ma i negozi pieni di gente... provo a chiedere e mi dicono ; -”Qui si vende speranza,ma c'è anche chi la regala!”. – Speranza? Ma che storia e' questa? – si, si,... solo speranza...mi risposero... Faccio ancora due passi e mi accorgo di non avere più' vestiti, mentre camminavo cercavo di coprirmi come potevo,ma un po' poche due mani per coprire un abbondante seno... mi sentivo piccola, microscopica, spogliata d'ogni cosa, mi sentivo diversa...mi sentivo una nullità'! A quell'ultimo mio pensiero un boato pazzesco si innalza, un eco, mi esorta a non sentirmi cosi', una nullità'... a non pensarlo... a non dirlo... Un misto, di paura e curiosità' mi invade il corpo e l'anima. Un senso di pace poi, mi accompagna in giro per le strade di speranza. Ritorno sulla mia panchina, speranzosa di trovare qualcuno in grado di spiegarmi...c 'era un baule li',l o apro ...era pieno di sorprese...... Ore ed ore senza veder passare nessuno. Mi sono addormentata pensando che sarebbe stato solo un sogno, il mio... 
    Mi sveglio... era la realtà'...
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